Fra opportunismi, strategie e occasioni rinasce il potere legislativo; è questo uno degli aspetti più positivi dei governi Letta e Renzi, anche o proprio grazie ai cosiddetti “voltagabbana”. Il potere legislativo ha infatti bisogno anche di chi cambia casacca, almeno per un giorno: la libertà dei parlamentari dal vincolo di mandato non è infatti necessariamente un tradimento dell’elettore, quanto un’opportunità per legiferare. La decretazione d’urgenza era diventata un metodo sistematico con cui i governi Berlusconi aggiravano il Parlamento, perseguendo il disegno di un improprio rafforzamento dell’esecutivo. Tra gli effetti, c’è stata una contrapposizione emotivamente molto forte e un irrigidimento delle posizioni di principio. L’impraticabile legge elettorale Calderoli ha reso impossibile un governo ad eccessiva legittimazione popolare, costringendo alcune forze politiche a rispettare Costituzione. Il governo nasce da un incaricato dato dal presidente della repubblica e confermato dal voto di fiducia del Parlamento: è stato possibile solo grazie a una legge contraddittoria, che creava maggioranze diverse tra Camera e Senato. Il ceto politico così si è rimescolato, causando la crisi delle identità dei partiti, in una transizione che dura da cinque anni, dalla caduta di Berlusconi. È forse le identità improvvisate e di breve durata, accompagnate dalla lettura dell’attualità e delle sue dinamiche, continueranno ad avere successo.