Chi decide se il recinto dell’acciaieria Arvedi su territorio di Spinadesco è regolare o no? Il presidente della Repubblica, con i suoi consiglieri e consulenti. Non c’è altra soluzione dopo la controversia tra acciaieria, Comune di Spinadesco e Provincia di Cremona.
E’ raro, ma al presidente della Repubblica sono pervenuti anche ricorsi straordinari non per gravi questioni legate al rispetto dei diritti dell’uomo e delle fondamentali libertà individuali, bensì per il completamento di una recinzione. L’acciaieria Arvedi si è appellata al capo dello Stato Sergio Mattarella e agli uffici del Quirinale per risolvere il controverso caso del recinto prescritto dai vigili del fuoco e realizzato l’anno scorso su territorio del Comune di Spinadesco dall’industria siderurgica, nel lato sud, verso il canale. Infatti l’industria di via Acquaviva ha realizzato l’opera richiesta dai vigili del fuoco a tutela della sicurezza, tuttavia il Comune di Spinadesco non ne ha riconosciuto la regolarità e non ha concesso il permesso di costruire in sanatoria, perché non è stata rispettata la distanza dalla scarpata del canale navigabile stabilita dalla pianificazione provinciale. Così all’amministrazione comunale, come anche all’ente Provincia, è arrivata il 13 febbraio la notifica del ricorso al presidente della Repubblica per ottenere dal Quirinale l’annullamento del diniego di Spinadesco e della Provincia. Il ricorso al Tar non è stato effettuato: l’appello è stato rivolto direttamente alla massima carica dello Stato, secondo una procedura che, visti alcuni precedenti, potrebbe richiedere anche alcuni anni. L’opera è semplice ma la pratica, secondo la spiegazione dell’assessore di Spinadesco Andrea Manfredini, complessa.