“Quello non è vapore” esclama il cittadino di Cavatigozzi, intendendo che non è semplice vapore acqueo, come aveva appena dichiarato la dirigente comunale del settore Ambiente Mara Pesaro. Che sostanze ci sono in quei fumi (vapori) che si diffondono dalle colate dell’acciaieria Arvedi, a cielo aperto? Ci sono cittadini che vogliono saperlo e Mara Pesaro sta rispondendo. Il sindaco Galimberti però vuole rispondere in modo esauriente in un altro momento, per concludere il discorso con un riassunto, riguardo al vapore, e poi concentrarsi sui problemi – seri – della scuola e della palestra. Sui fumi c’è stato già un ampio approfondimento – dice il sindaco – con il comitato di quartiere, ma non era un confronto pubblico. E’ un momento dell’assemblea pubblica di ieri sera a Cavatigozzi e la discussione sui temi ambientali si sta scaldando. Il sindaco forse vuole evitare toni troppo appassionati e drammatici, anche perché il 23 giugno si riunirà l’Osservatorio Arvedi, e mantenere sotto controllo lo svolgimento dell’assemblea pubblica. Insomma i cittadini si controllino, stiano tranquilli, al loro posto, perché le risposte arriveranno. Paternalismo? Metodi da insegnante quale Gianluca Galimberti di fatto è?
Mara Pesaro non ha fatto in tempo a dire, ma lo dirà all’Osservatorio Arvedi, che le aziende della zona eseguiranno a loro carico un monitoraggio sulle sostanze chimiche presenti nell’aria.
Il Comune si impegna, durante le conferenze dei servizi fa domande, pone problemi, propone, tramite l’amministrazione provinciale, le prescrizioni. Per riuscire a convivere con un’acciaieria in continua espansione ci vorrebbero anni e anni di controlli e anche di progresso scientifico e tecnologico applicato all’industria. I cittadini stanno sopportando dei sacrifici veri e propri perché l’industria lavori. Si arriverà mai a un giusto equilibrio?