L’11 settembre, con quel che ne è seguito sino ad oggi, ha stravolto la concezione ontologica fondamentale della cittadinanza nei sistemi costituzionali più consolidati del mondo occidentale. Il sistema giuridico-costituzionale e la fenomenologia della cittadinanza perde alcuni punti di riferimento essenziali. I concetti di “idem sentire” e di “anonimato”, ad esempio, non possono possono più valere come in passato. La fiducia che l’altro faccia propria la medesima concezione media e generica dei princìpi fondamentali di quella che le costituzioni occidentali considerano una società civile non ha più sostanza nei comportamenti quotidiani. Il terrorismo ha utilizzato i momenti e gli spazi di vita privata quotidiana mai problematizzati e ha stravolto il consenso originario interpersonale. La volontà di credere in una verità assoluta, che comporta un’etica che giustifica il terrorismo, non ha trovato contrasto. Il dominio della politica estera belligerante, soprattutto da parte degli Stati Uniti, si accompagna al successo del terrorismo, che ha scompaginato la pratica dei diritti e dei princìpi costituzionali. Osama bin Laden è riuscito a sconfiggere gli Stati Uniti e umiliarli ma l’organizzazione terroristica forse non ha più la stessa forza. Nei princìpi costituzionali occidentali, inoltre, palpita una radicale vocazione alla pace. Il supremo ideale illuminista della pace mondiale come fine ultimo della storia rimane la stella polare per tutti, più affascinante che mai.