L’inquinamento, per quanto multiforme e variegato, è l’elemento fondante del benessere e quindi la sua produzione viene protetta, anzi diventa merce pregiata, come dimostrano i progetti di stoccaggi di CO2. Inquinando con impianti industriali imponenti la natura viene soggiogata e trasformata in energia, che serve a far funzionare fabbriche capaci di costruire una sorta di “mondo secondo”, artificiale, civilizzato, in cui la natura dà fastidio e anche la salute è un elemento di disturbo. Anche a Cremona il benessere economico – nell’agricoltura industrializzata come nelle industrie pesanti – ha le stesse caratteristiche che ha assunto dall’evoluzione dell’era industriale, circa un secolo fa, e anzi prosegue la sua marcia verso ulteriori trasformazioni, mentre l’aria pulita è un allegro slogan. Non restano che polveri.
Cremona – Oggi per il sesto giorno consecutivo le polveri sottili
cancerogene pm10 sono salite sopra la soglia d’allerta, a quota 60,
oltre il limite di 50 parti per milione, e il Comune è in stato di
pre-allerta. I giorni di sforamento, quest’anno, sono 28. Se le
polveri resteranno sopra il dato di 50 per otto giorni, cioè domenica,
scatteranno le prime limitazioni per il traffico. Per ora la
raccomandazione è usare i mezzi pubblici o la bicicletta anziché
l’automobile e non eccedere nel riscaldamento. La principale speranza
è che domani piova, secondo le previsioni meteo.
