Il riferimento a Taranto – gemellata con Cremona nell’hub dell’acciao, come taluni cremonesi già se l’immaginano – preoccupa, perché non è rivolto solo all’Ilva, simbolo mediatico della città del rivale Emiliano, ma anche al museo. Ed ecco che Renzi disegna il triangolo delle Bermude cremonesi (politica, fabbrica e museo), dove spariscono tutte le differenze e si afferma il monocolore del conservatorismo trionfante. La cordata che conquisterà l’Ilva dovrà investire anche sul museo: questo il presumibile messaggio. Malgrado la citazione di George Orwell, con la quale l’ex segretario ha chiuso il temibile discorso che ha avviato la campagna per le primarie del Pd, lo schema del patriottismo renziano non apre orizzonti riformisti. Il lavoro viene inscatolato nel suo contenitore e la cultura pure, e la politica promuove le strutture esistenti. Nulla di più conservatore. Attribuire il culto dell’identità culturale e della patria alla sinistra demolisce quel poco che resta della sinistra: è un obiettivo tipicamente conservatore e imperialista assimilare ogni cultura al potere.
Cremona, moderna città medioevale con tanto di signorotti e sudditi con problemi di udito, olfatto e vista.
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