Facebook è un grande cimitero: i profili sono tombe, perché l'dentità personale è usata solo come un marchio promozionale accompagnato da indicatori quantitativi, proiettata verso una popolarità virtuale. La morte ha preso il posto della vita anche e soprattutto, eminentemente sul web. L'antropologia esistenziale viene sepolta in biblioteca non da uomini bensì da una macchina virtuale (un sito internet come Facebook) che produce identità correlate. La riproduzione del sistema, non più la produzione tramite il lavoro, è l'obiettivo fondamentale, cui gli individui disciplinatamente cooperano negoziando la propria visibilità.