CROTTA D’ADDA CR Da ieri sera spuntano lenzuola bianche appese alle finestre, ai cancelli, ai muri di casa, o anche solo asciugamani, persino tovaglioli, pur di esporre un drappo bianco che trattenga le polveri e dia un chiaro segnale, nel tempo, di com’è ridotto il territorio. A Crotta d’Adda l’iniziativa si diffonde a macchia d’olio, riempiendo via dell’Adda, via Roma e la località Fornace, la più esposta al possibile insediamento del compostaggio di sfalci verdi Sovea. Anche Acquanegra e la frazione Ca’ de Tocchi, vicine a Fornace, si vanno colorando di bianco, e le lenzuola affiorano anche sui muri di Grumello e di Sesto. La protesta colpisce in particolare l’intenzione dell’amministrazione provinciale di valutare con estrema attenzione le proposte e le integrazioni che Sovra presenta ormai da due anni, mentre le richieste dei cittadini, decisi a dire no all’ennesimo insediamento, sembrano avere decisamente meno importanza.
Tra i sostenitori del comitato di Crotta d’Adda Luigi Ghilardi, allevatore, è tra le voci critiche del progetto Sovea. Infatti la viabilità appare impraticabile, dato che i mezzi pesanti della ditta di compostaggio dovrebbero passare su un sentiero di campagna pieno di buche usato anche da trattori e automobili. Ghilardi lamenta che non si capisca nemmeno quali siano i dati del progetto della Sovea
Gli abitanti della zona sono spaventati dal continuo incremento di attività inquinanti e temono che la pubblica amministrazione, innanzitutto l’ente Provincia, segua norme e procedure che di fatto non tengono in considerazione il punto di vista di chi sul territorio vive e si trova circondato da allevamenti, traffico, biogas, spandimento di letami, pesticidi, uso di ammoniaca in agricoltura, mentre la qualità dell’aria è guastata dalle polveri sottili, e odori e rumori hanno sconvolto la vita quotidiana. Le stesse relazioni tecniche presentate dagli esperti indicati dal Comune e dal comitato di Crotta all’amministrazione provinciale non hanno sinora trovato risposta.