MILANO, 23 LUG – Dopo le notizie sull’inchiesta cremonese sulla presunta distorsione di fondi destinati alla lotta al Coronavirus “la Fondazione Giovanni Arvedi e Luciana Buschini e Finarvedi si riservano di agire nei confronti di chiunque li avesse danneggiati, direttamente o indirettamente, fermo restando ovviamente il diritto degli indagati a difendersi e a non essere considerati colpevoli fino a una sentenza definitiva di condanna”. La nota della fondazione prosegue aggiungendo che “ugualmente ci si riserva ogni azione di tutela, anche risarcitoria, contro chiunque accostasse impropriamente la fondazione Giovanni Arvedi e Luciana Buschini o società del gruppo Arvedi alle indagini in corso o ad attività degli indagati, pacificamente del tutto estranee alla fondazione ed al Gruppo”. Secondo l’inchiesta i tre indagati – Renato Crotti, 53 anni, e due imprenditori, Cristiano Bozzoli e Attilio Mazzetti -s i sarebbero appropriati illecitamente di una parte dei 4 milioni raccolti tra imprenditori e gente comune dalla onlus costituita nel marzo scorso proprio per raccogliere fondi da destinare alle strutture ospedaliere durante la pandemia. (Ansa)